Miccichè: “Un leghista ha deciso la fine della tonnara di Favignana”. Manzato: “Critiche strumentali”

E’ scontro politico sulla chiusura della tonnara di Favignana. “Oggi è morta la Tonnara di Favignana. Lo ha deciso un sottosegretario della Lega e la cosa – credetemi – non mi da pace. L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso”. Lo dichiara il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè.

“Soltanto un leghista di Oderzo – tuona Miccichè – comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica – poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana”. “Continuiamo così, continuiamo a votare Lega e Salvini, consegniamo le chiavi del Paese a gente che affama il Sud: facciamoci del male”! “Invito tutti i deputati siciliani a Roma, di qualsiasi schieramento o partito, ad inchiodare alle sue responsabilità l’uomo di Salvini – conclude Miccichè – e a chiedere una immediata revisione della distribuzione delle quote tonno”.

Non si è fatta attendere la replica del sottosegretario alle Politiche agricole Franco Manzato: “Ieri ho firmato il decreto ministeriale che assegna le quote individuali di cattura di tonno rosso tra gli impianti di tonnare fisse. Per la prima volta il ministero delle Politiche agricole, ha dato ordine a un settore, come e’ quello delle tonnare fisse, dove la cattura del tonno era affidata al caso, senza regole e con possibili squilibri tra gli impianti in attività. Nella ripartizione delle quote di tonno, ci siamo basati su chiari principi di equità e tenendo conto dei dati storici delle catture delle singole tonnare. Abbiamo dato nel contempo la possibilità concreta di far ripartire la tonnara di Favignana, chiusa da oltre dieci anni, e quella di Cala Vinagra. Eppure oggi, proprio sulle quote assegnate alla tonnara di Favignana si sono mosse critiche, a mio avviso del tutto strumentali, nei confronti della ripartizione, che condannerebbero addirittura la tonnara siciliana alla chiusura”. 

“A tutte le voci negative, e a Edy Bandiera, che essendo l’assessore all’Agricoltura in Sicilia non può non essere informato, vorrei chiarire che se ieri – esattamente ieri – non avessi firmato il decreto di ripartizione di quote di tonno rosso, Favignana non avrebbe avuto quote di pesca e quindi alcuna possibilità di ripartire, perché la soglia massima di cattura assegnata dall’Europa era già stata esaurita dalle tonnare sarde. E proprio per venire incontro alla tonnara siciliana, dal momento che non possiamo assegnare sulla carta catture che non sono disponibili, la quota aggiuntiva che e’ stata data all’Italia per il 2019, anziché dividerla tra tutti e cinque gli impianti, l’abbiamo ripartita solo tra le due tonnare che iniziano a lavorare quest’anno: Favignana e Cala Vinagra. Se non bastasse, all’assessore Bandiera non dovrebbe infine sfuggire che grazie a un mio decreto del 16 maggio è possibile il trasferimento delle quote di cattura da una tonnara all’altra. Quote che verranno con ogni probabilità offerte dalle tonnare sarde e con le quali Favignana potrà sicuramente incrementare le 14 tonnellate assegnate”. 

 

 

 

 

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