Da TikTok a Treccani: le 5 nuove parole che identificano la cultura pop

Neologismi nati o diffusi tramite TikTok, sono divenuti parte integrante del lessico quotidiano ed entrano ufficialmente nella Treccani

La piattaforma dei video brevi rivoluziona il nostro modo di comunicare, arricchendo il vocabolario italiano con nuove espressioni “ufficialmente” riconosciute.

TikTok, l’app che ha conquistato milioni di utenti in tutto il mondo, lascia così un’impronta indelebile anche sul nostro vocabolario.
Cinque termini, nati o resi popolari dalla piattaforma dei video brevi, sono stati dunque ufficialmente inseriti nel vocabolario della Treccani.

Una conferma del fatto che i Social Media non sono luoghi di intrattenimento, ma anche potenti strumenti di creazione e diffusione di nuove parole e modi di dire.

Da TikTok alla Treccani: un salto generazionale

Termini come “creator“, “delulu“, “demure“, “pov” e “slayare” sono ormai parte integrante del linguaggio dei giovani, hanno superato i confini della rete per entrare a far parte del vocabolario comune.
Questa evoluzione linguistica, guidata dai giovani, riflette un cambiamento culturale più profondo: la necessità di trovare nuove parole per esprimere esperienze e sensazioni che prima non avevano un nome.

Qual è il loro significato?

Ecco i neologismi che nel 2024 sono entrati a far parte ufficialmente dell’enciclopedia e quali sono le loro definizioni secondo Treccani:

Creator: “Persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, da destinare alle piattaforme digitali”.

Delulu: “Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e influencer”.

Demure: “Di persona, elegante e riservato, sobrio e discreto nel modo di presentarsi e comportarsi; ma spesso, attraverso piattaforme di condivisione come TikTok, viene detto in senso antifrastico, per ridicolizzare atteggiamenti di affettata compostezza e ipocrita decoro”.

POV: “Acronimo inglese (Point Of View – ‘punto di vista’), usato per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva un punto di vista specifico per favorire l’immedesimazione nella storia da parte di chi osserva il video”.

Slayare: “Nel linguaggio dei social media, fare un ottimo lavoro, realizzare una performance molto soddisfacente, usato in modo impressivo in una dimensione colloquiale”.

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