Todaro (Osp): “Con la stabilizzazione dei precari guardiamo al futuro del porto” | VIDEO

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Intervenuto durante il saluto agli operai portuali stabilizzati nel 2020 il presidente dell’Osp (Operazioni e servizi portuali) Giuseppe Todaro ha tracciato un bilancio dell’attività portuale di quest’anno.

Il presidente dell’Osp ha in prima istanza voluto sottolineare come l’impegno dei lavoratori e della struttura sia stato fondamentale per superare le difficoltà legate all’emergenza Covid: “E’ stato un anno complicatissimo. La problematica principale era quella della paura perché in questo periodo segnato dal Covid lavorare è complicato quindi ringrazio i nostri lavoratori portuali ogni giorno. Noi abbiamo per dovere e necessità fatto sì che la città e la regione fossero assistite dalla merce che arrivava  da tutta Italia perché se no ci sarebbe stato un aggravio da pandemia a tragedia. Questo è stato un anno di luci ed ombre: noi siamo usciti vittoriosi perché abbiamo fatto uno sforzo e abbiamo ottenuto le agevolazioni statali che ci hanno permesso di superare l’anno con tranquillità dal punto di vista economico. Dal punto di vista sanitario abbiamo tenuto altissima la guardia con mascherine, guanti e igienizzanti, sanifichiamo costantemente gli ambienti: questo ci ha consentito di evitare le chiusure di porti e navi che scaricavano le merci”.

In merito alla stabilizzazione degli operai portuali precari Todaro ha espresso tutta la sua soddisfazione per il raggiungimento di un traguardo importante sotto diversi punti di vista: “Dobbiamo ringraziare il presidente Monti, i sindacati e tutti noi che dopo anni in cui questi 90 lavoratori aspettavano una stabilizzazione. Abbiamo mandato un segnale: in questo anno di difficoltà non abbiamo guardato a oggi ma a domani e a quello che il porto di Palermo sarà nei prossimi anni. Abbiamo voluto fare questo sforzo di assumere e stabilizzare i precari: dare a loro la tranquillità e il futuro e la possibilità di poter dire che da oggi loro fanno parte del mondo del lavoro per sempre.”

Intervista di Emilio Scibona

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