Tra gli abitatori del mare: le vongole
L’irresistibile amore per la natura ha tracciato la vita di Luigi Bruno, il quale da molti anni si è dedicato alla conservazione ed allo studio delle conchiglie sia marine sia terrestri. Nel mondo sono più di centomila le conchiglie ed il rispettivo mollusco in esse contenuto e pertanto rappresentano un continuo motivo di ricerca e di studio sia da parte dei malacologi sia da parte dei conchigliologi.
Nella sua impegnativa attività ha saputo realizzare, per più di 20 anni, ad Erice un Museo malacologico con 87 vetrine contenenti esemplari di conchiglie provenienti da tutti mari, che a seguito di fortuite circostanze è stato dismesso. Ma questo increscioso inconveniente non è stato un motivo per modificare la sua preferenza verso una materia che ha un grande valore nella vita dell’uomo. Bisogna ricordare che il mollusco, l’animale che costruisce la conchiglia, è un prodotto che fa parte della nostra catena alimentare motivo per il quale deve essere tenuto nella debita considerazione specialmente in questo periodo di scarsa attenzione ambientale. Il tema è piuttosto ampio, Luigi Bruno assieme a Gabriella Bruno, nel corso degli anni ha pubblicato diversi lavori di carattere divulgativo su questi abitatori dei mari. Questa volta, contando sulla poca conoscenza degli animali conchigliari esistenti nel mondo, ha ritenuto pubblicare assieme a Gabriella Bruno un lavoro sulle “vongole” una specie della Classe dei Bivalvi che ne conta ben 400 in tutto il mondo di cui 30 esistenti nei mari italiani tra cui la vongola verace (Tapes decussatus) che tra l’altro viene “coltivata” nell’Adriatico per la cui delicatezza e la squisitezza delle carni si è rivelata una eccellenza gradita dai buongustai della cucina italiana.
Il lavoro cita 77 conchiglie nella diversità dei molluschi e dei gusci che li contengono, di come viene costruita e dei loro predatori, delle proprietà nutrizionali dell’animale e di tante altre notizie con lo scopo di potere suscitare un maggiore interesse. Molte delle conchiglie citate in questo lavoro fanno parte della sua collezione.
A questo proposito coglie l’occasione per fare ricordare che tale collezione, che è composta da più di cinquemila esemplari provenienti da tutto il mondo, si trova relegata in diversi magazzini in attesa, dopo la chiusura del museo malacologico di Erice, di un idoneo locale in cui poterla esporre consentendone la visione al fine di permettere una più attenta osservazione sugli animali viventi nel mare e per mantenere alta la traccia del loro vissuto.