Tragico incidente aereo, morto l’assessore Tusa: creò la prima Soprintendenza del Mare d’Italia
C’è anche l’assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa, tra le 157 vittime del tragico incidente aereo che ha visto un Boeing 737 della compagnia aerea Ethiopian Airlines, schiantarsi poco dopo il decollo da Addis Abeba. Tusa era diretto in Kenya, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
Una tragedia terribile, alla quale molti non riescono ancora a credere che fa perdere alla Sicilia uno dei suoi uomini migliori. Tusa, archeologo di fama mondiale, nato a Palermo nel 1952, da genitori entrambi archeologi, consegue la laurea in Paletnologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1975 dove si specializza in archeologia orientale. Indirizza gli studi verso la preistoria e protostoria mediterranea ma, tra il 1972 ed il 1985 effettua scavi e ricerche archeologiche in Pakistan, Iran ed India. Nel periodo tra il 1978 ed il 1979 espleta le funzioni di segretario generale dell’Istituto Italo-iraqueno di Archeologia effettuando scavi e ricerche nella valle del Dyala e nella zona assira a Nord di Mosul, che prosegue nel corso degli anni ’80 del secolo scorso. Dal 1980 al 1982 è ispettore archeologo preistorico presso il Museo Preistorico ed Etnografico L.Pigorini di Roma. Dal 1982 al 1993 è stato ricercatore universitario prima presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Roma “La Sapienza” e poi presso l’Università degli Studi di Palermo. Dal 1993 è entrato nei ruoli dell’amministrazione regionale siciliana dei beni culturali ricoprendo vari incarichi dirigenziali. Nel 2004 ha creato, e ne è stato Soprintendente, la prima Soprintendenza del Mare d’Italia. Dal 2010 è Soprintendente per i Beni culturali ed Ambientali di Trapani. Dall’aprile del 2012 è nuovamente Soprintendente del Mare. E’ stato docente a contratto di Paletnologia presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e di Archeologia Subacquea presso l’Università di Bologna (sede staccata di Trapani). Professore a contratto (Gastprofessur) di archeologia marina presso la Philipps Universitaet Marburg (Germania). Dirige scavi e ricerche archeologiche terrestri e sottomarine in Sicilia, Libia, Tunisia e Giappone. Autore di oltre 700 saggi e monografie scientifiche e divulgative inerenti archeologia mediterranea ed orientale. Idoneo al concorso per professore ordinario di Paletnologia presso l’Università degli Studi di Cagliari. Presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee. Tra le numerose iniziative portate avanti con impegno e passione si annovera la Rassegna internazionale delle attività subacquee di Ustica.
“Resta il suo pensiero – ricorda Vittorio Sgarbi – l’intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza, e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza”. Sgarbi sottolinea che “in pochi casi l’archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo”. “Potevano risorgere sculture – prosegue il critico -, rinascere kouroi, uscire Venere dall’acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine”.