Uila pesca: presentata ricerca su sviluppo sostenibile pesca e lavoro
E’ stata presentata questa mattina a Roma, presso la residenza di Ripetta, una ricerca sul tema: “Sviluppo sostenibile della pesca e lavoro decente”, realizzata dalla Uila pesca con il contributo del Mipaaft, che analizza i cambiamenti intervenuti nel diritto internazionale del mare e della pesca e i nuovi scenari aperti con l’entrata in vigore della convenzione ilo c 188 sul lavoro decente nella pesca e dell’accordo Fao sulle misure per gli stati di approdo nella lotta alla pesca illegale. Ai lavori, fra gli altri, sono intervenuti: Franco Manzato, sottosegretario alla pesca Mipaaft, don Bruno BignamiI, direttore ufficio apostolato del mare della Cei, Gianni Rosas, direttore ufficio Ilo per l’Italia e San Marino, Audun Lem, vice-direttore dipartimento pesca e acquacultura Fao, Abdellah Srour, segretario esecutivo commissione pesca mediterraneo (Gfcm), Giampaolo Buonfiglio, presidente Medac, Rosa D’Amato, commissione pesca parlamento europeo, Giuseppe L’Abbate, commissione agricoltura camera dei deputati, Luigi Giannini, presidente Federpesca, Paolo Tiozzo, co-presidente Aci pesca. L’incontro è stato presieduto da Enrica Mammucari, segretaria generale Uilapesca; i lavori sono stati introdotti da Fabrizio De Pascale, segretario nazionale Uilapesca e conclusi da Stefano Mantegazza, segretario generale Uila.
“Da diversi anni la Uila pesca è impegnata nel promuovere il legame tra la pesca illegale Inn e il rispetto dei diritti del lavoro previsti dalla convenzione ilo e ha più volte sollecitato parlamento e governo a ratificare questa convenzione – dichiara la segretaria generale della Uila pesca Enrica Mammucari – che darebbe nuovi strumenti per combattere il dumping sociale che danneggia la pesca italiana e rafforzare il regime di protezione sociale dei nostri pescatori”.
“La lotta alla pesca illegale Inn è stata per anni al centro dell’azione degli stati e delle organizzazioni internazionali che hanno però sottovalutato l’aspetto umano di questa attività, legato alla violazione dei diritti delle persone” – spiega il segretario nazionale Uila pesca Fabrizio De Pascale che ha illustrato la ricerca -. “L’azione congiunta sviluppata dalla Santa Sede e dalla Fao a partire dal 2016 – aggiunge – ha spostato completamente l’angolo di visione del problema, riconoscendo che i diritti del lavoro sono diritti umani che vanno riconosciuti a tutti i pescatori e affermando che tutti i soggetti interessati devono partecipare e collaborare per creare un settore della pesca sostenibile, in primo luogo dal punto di vista sociale”.