Un piano europeo che coniuga la salvaguardia delle acciughe e sardine con la tutela dei pescatori

Non è la prima vota che a livello Comunitario si prendono precauzioni per la salvaguardia delle specie marine, basta ricordare, infatti, due piani pluriennali approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio, quello per il Mar Baltico adottato nel 2016 e per il mare del Nord nel 2018.

Il piano pluriennale approvato lo scorso 13 novembre dal Parlamento Europeo prevede un pacchetto di misure che coniugano la salvaguardia delle specie marine con la tutela dei pescatori che operano nel settore. In particolare, il Parlamento ha stabilito che per il 2019 i limiti di cattura degli stock pelagici dovrebbero essere fissati ai livelli di pesca del 2014, e poi ridotti del 4% all’anno per ogni Stato membro interessato, tra i 2020 e il 2022. Tuttavia, questa riduzione del 4% non si applicherebbe se, in un anno precedente, le catture totali per ogni Stato membro fossero inferiori (oltre al 2% in meno) rispetto al 2014. Sono previsti inoltre specifici periodi di divieto di pesca per i diversi stock, per le imbarcazioni e per gli attrezzi da pesca, allo scopo di proteggere le aree di vivaio e di deposizione delle uova.  I principali paesi interessati sono Italia, Croazia e Slovenia (in piccola parte Albania e Montenegro).

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