Un ricco prigioniero senza nome e il suo tesoretto nascosto: “cold case” a Castronovo di Sicilia CLICCA PER IL VIDEO
ARTICOLO DI MARIANNA GRILLO
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Aveva nascosto le sue monete in una fessura all’interno della cella del Castello di Castronovo di Sicilia in cui era stato rinchiuso. Monete e posate con delle iniziali che, il misterioso e facoltoso prigioniero era riuscito a portare con sé fino alla morte. A scoprirlo, molto tempo dopo, solo una recente campagna di scavi. Chi fosse e perché si trovasse in quella cella nessuno lo sa ma, il “caso del Prigioniero di Castronovo”, potrebbe trovare una soluzione grazie a nuovi studi e ricerche, partendo da quelle iniziali e cercando altre tracce scoprendo il vasto territorio di Castronovo di Sicilia.
Situato ai piedi dell’altopiano del Kassar, al confine tra la provincia di Agrigento e quella di Palermo, Castronovo di Sicilia è un borgo che vanta origini antichissime. Il magnifico panorama che si gode dalla parte elevata, il clima mite e alcuni siti archeologici, gli conferiscono un aspetto unico in cui mito, storia, paesaggio e cultura si fondono in maniera autentica e originale.
UN PO’ DI STORIA…
Con la docente Anna Maria Traina, ripercorriamo alcune tappe della storia di Castronovo di Sicilia
Le origini di Castronovo, sono antichissime. Diversi sono gli insediamenti risalenti alla preistoria. In particolare, a valle, si trova la bellissima Necropoli di Capelvenere (dal nome della pianta che vi germoglia) con un ninfeo meraviglioso e una piscinetta naturale. Pare che in questo luogo magico, si venerasse una divinità o che fosse addirittura la dimora di una ninfa. Si tratta di un posto incantevole, circondato da grotte e nicchie che custodivano le statue della dea o della sibilla. Nel tempo diventò luogo di prostituzione sacra e la sua storia si lega al mito, alla tradizione popolare e letteraria. Si racconta infatti di una laide, una donna bellissima che esercitava la propria arte in quel luogo. Secondo alcuni si tratterebbe addirittura della famosissima Taide di cui parla Dante Alighieri nel XVIII canto dell’Inferno…
Il centro abitato di Castronovo è il risultato di una città che nasce da altre città accomunate da un elemento preziosissimo: l’acqua. Una delle sorgenti del Platani nasce a Castronovo e, gran parte della storia e dell’economia del territorio, hanno attraversato questo importante corso d’acqua. Diverse testimonianze raccontano la vita dei primi insediamenti preistorici sul Platani. Sulla rupe del Kassar, venne edificata una fortezza bizantina. A detta di esperti e archeologi che hanno condotto l’ultima campagna di scavi, si tratterebbe della più grande del Mediterraneo, con un perimetro di 4.500 metri quadrati. Dal Kassar, dove era ubicata l’antica citta di Krasto, gli abitanti si si spostarono in un secondo tempo a San Vitale. Questo perché, la città originaria, venne rasa al suolo dai romani, successivamente alle guerre servili. E’ sulla Rupe di San Vitale che si cominciarono a porre le prime pietre di un antico castello. Sebbene si abbiamo notizie certe rispetto a una datazione bizantina, c’è la ragionevole certezza che le origini di questo insediamento, siano ancora più antiche. A testimoniarlo, il ritrovamento di reperti e monete risalenti al IV sec a.C. Tuttavia, per confermare queste ipotesi, occorrerebbe una nuova ed estesa campagna di scavi. Dopo i bizantini, fu la volta dei musulmani. Sotto il dominio arabo, la città venne amministrata con le regole della tolleranza: chiunque poteva professare liberamente il proprio culto religioso, poteva esprimere la sua cultura, senza il timore di persecuzioni. Poi, arrivò il turno dei Normanni che sconfissero gli Arabi con il conte Ruggero. A questo punto storia e leggenda si incrociano nuovamente. Si racconta che l’inespugnabile Castello di San Vitale, fu conquistato per il “tradimento di un mugnaio”. Pare che quest’ultimo mal sopportasse la signoria di un certo Bekus. Secondo altri invece, a turbare l’animo del mugnaio, fossero state le attenzioni del saraceno nei confronti della moglie. Ad ogni modo, o per senso di giustizia, o per ragioni passionali, fatto sta che il mugnaio decise di tradire i saraceni aprendo una porta ai normanni che riuscirono così a conquistare l’imprendibile castello. In generale, tutte le dominazioni successive, ampliarono il castello e il suo perimetro che nel 1600 divenne una prigione.
L’insediamento definitivo si sviluppa nella parte inferiore, con l’abbandono progressivo di San Vitale. Dal 17oo al 1817 , Castronovo conosce la storia gloriosa di comarca fino alla decadenza e allo spopolamento, sorte comune a molti territori siciliani. Fra le curiosità di Castronovo, la storia di San Vitale, un santo autoctono. Vitale de Mennita nacque in una ricca famiglia bizantina nella prima metà del X secolo nella attuale Castronovo di Sicilia. Divenne monaco nel monastero basiliano di San Filippo ad Agira. Tra pellegrinaggi e lunghi periodi di vita solitaria, da ultimo si era ritirato in una grotta ad Armento, in Basilicata in cui morì. A scoprire i natali castronovesi di San Vitale, furono alcuni viaggiatori giunti a Castronovo da Armento da cui fu possibile ricostruire l’origine siciliana del santo.
Chi arriva a Castronovo oltre al castello può ammirare le sue tante chiese, in particolare la Chiesa di San Vitale, le grotte, il Casale di san Pietro dove si tenne il cosiddetto primo Parlamento siciliano quando 4 baroni siciliani, importanti feudatari, si riunirono e decisero di spodestare re Martino. Da qui passa la Magna Via Francigena o meglio, Castronovo è il cuore di questo straordinario itinerario fatto di boschi, riserve orientate. Ricordiamo che il territorio di Castronovo è tra i più vasti della Sicilia anche se conta appena tremila abitanti!
Con l’agronomo Francesco Scaglione e l’imprenditore Antonino Colletto, vediamo quali sono i prodotti tipici mentre, con Rosa Maria Scibetta conosciamo la realtà dell’artigianato locale.
Il territorio offre un paniere di prodotti molto ampio: vari tipi di formaggi e salumi, olio, i dolci come i taralli, i pastizzotti ( fatto come una volta con la zuccata), la ‘mbriulata ossia il caratteristico pane morbido e dolce con un ripieno salato di salsiccia di suino. Sapori e saperi messi insieme nella truscitedda, un simbolo che racconta la storia di questo borgo. Si tratta di un fagottino di stoffa che nasconde un po’ di olio, del formaggio, un dolce tipico, un salume. Tutti cibi che anticamente i lavoratori, specialmente gli agricoltori, portavano con sé per il pranzo.
L’olio rappresenta tradizione e passione. I produttori di Castronovo, mantengono da secoli le tradizioni legate alla coltivazione, alla potatura, alla raccolta e all’estrazione. Ancora oggi, in molti osservano un rigido disciplinare che consegna al consumatore un prodotto d’eccellenza. Caratteristica principale è la varietà autoctona, la nocellara mazara di Castronovo, una drupa diversa dalle altre che dà un olio fruttato intenso, duraturo, ricco polifenoli e vitamina E. Anche per questo, l’olio di Castronovo ha ricevuto moltissimi riconoscimenti internazionali.
Per quanto riguarda l’artigianato, Castronovo è famosa per la maestri di falegnami, fabbri e ricamatrici. Mestieri antiche che oggi con difficoltà riescono a farsi strade ma che ancora oggi raccontano la cultura di un borgo. nelle case dei castronovesi si trovano lavori fatti a mano, piccole opere d’arte ricamate a intaglio, macramè, chiacchierino. Pezzi unici che un tempo facevano parte del corredo, un patrimonio tramandato da generazioni da riscoprire.
NATALE A CASTRONOVO DI SICILIA…
“Covid permettendo – sottolinea Traina – abbiamo in programma serate con musica gospel, tombole collettive e la novena delle cappelle. Oltre a quella che si celebra in chiesa, faremo un giro per le edicole votive di Castronovo addobbate con rami di arancio selvatico e, insieme a un piccolo nucleo della banda, si farà un percorso itinerante. Ogni famiglia preparerà i dolci tipici, i pastizzotti, che speriamo di condividere con i visitatori che vorranno conoscere la nostra realtà. A Castronovo è presente la cosiddetta ospitalità diffusa, una novità diversa dall’albergo diffuso. I castronovesi mettono a disposizione le loro abitazione, a testimonianza dello spirito accogliente che anima i cittadini. A Castronovo si vive bene, si sta bene e questo è il nostro segreto.”
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