Unime: l’Ovud riconosciuto come Centro di Primo soccorso per le tartarughe marine
L’Ospedale Veterinario Universitario Didattico dell’Università di Messina, da sempre impegnato a garantire la tutela e la protezione del benessere degli animali, ha ottenuto il riconoscimento di Centro di Primo soccorso (CPS) per tartarughe marine. L’iter per il conferimento è stato completato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea (DDG n. 694), attraverso il Dipartimento Regionale dello Sviluppo rurale e Territoriale della Regione Siciliana. Il provvedimento, che si inserisce nel quadro attuativo delle attività di gestione faunistica del territorio, rappresenta una conferma, in termini valoriali, dell’impegno dell’OVUD nell’ambito della valorizzazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale, come già ampiamente dimostrato attraverso la stipula di accordi con diverse associazioni di rilievo nella tutela ambientale. Fra queste, anche la convenzione siglata tra l’Ateneo peloritano, l’Associazione ambientalista Marevivo ONLUS ed il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta ‘Capo Milazzo’.
L’OVUD, sotto la guida del Direttore sanitario, professor Giuseppe Catone, e del Coordinatore amministrativo, prof. Santo Caracappa, ricovererà animali marini in difficoltà a causa di traumi da impatto con natanti o per la presenza di ami o plastica e quant’altro possa essere scambiato dagli stessi per un alimento commestibile.
Al riguardo, il professor Caracappa descrive la tipologia di assistenza prestata a questi animali che arrivano al centro in situazioni di difficoltà: ‘’Le tartarughe, al momento dell’arrivo, vengono sottoposte ad una accurata visita clinica, accompagnata da ulteriori esami diagnostici, ed in particolare all’esame radiologico, per verificare l’eventuale presenza di corpi estranei all’interno dell’organismo. Gli animali che necessitano di operazioni chirurgiche hanno, spesso, bisogno di un periodo di riabilitazione prima di subire l’intervento stesso’’.
Il nuovo Centro potrà servire, pertanto, a salvare le tartarughe carette che nuotano, attraversando il mar Tirreno ed il mar Ionio.