WWF lancia progetto per salvare gli squali nel Mediterraneo
Gli squali sono sopravvissuti alle ere geologiche ma oggi sono a rischio per colpa dell’uomo, soprattutto nel Mediterraneo. Sebbene si conosca ancora poco sulle loro abitudini, una cosa e’ certa: oltre la meta’ delle 86 specie che popolano il Mare Nostrum, tra squali, razze e chimere, sono a rischio soprattutto perche’ catturate nelle reti a strascico o negli attrezzi da pesca utilizzati per la pesca al tonno o al pesce spada.
Si calcola che nel 2015 siano state pescate circa 14.065 tonnellate di squali e razze in Mediterraneo. Il 10-15% dei pesci catturati dai palangari (lunghissime lenze con centinaia di ami) destinati al pesce spada e tonno sono purtroppo squali pelagici.
Il Mediterraneo quindi si conferma come uno dei luoghi piu’ pericolosi al mondo per squali e razze soprattutto per questo fenomeno di by-catch: la cattura accidentale con reti e palangari colpisce anche molte altre specie protette come tartarughe marine, delfini e balene e perfino uccelli marini.