Zone economiche speciali: Sicilia unica Regione del Mezzogiorno a non avere pronte le proposte

La Sicilia è l’unica regione del Mezzogiorno che non ha pronte le proposte delle Zes (zone economiche speciali) inserite nel Decreto Mezzogiorno per favorire l’insediamento di investitori esteri e di imprese manifatturiere in prossimità dei porti del Sud tramite la defiscalizzazione e finanziare le infrastrutture portuali, da inviare al ministero del Mezzogiorno, e per di più non ha ancora neanche avviato l’iter di progettazione.

Non una cattiva notizia. Di più. Tra le altre cose infatti sta nascendo, perfezionata in un dettaglio che non lascia nulla al caso, una nuova rotta Cina-Europa munita di scali e poli di trasformazione industriale delle merci, rilevati e gestiti dai fondi d’investimento cinesi. La presentazione delle nuove Zes del Sud Italia al mondo istituzionale e degli operatori marittimi e portuali della Cina era prevista il mese scorso a Hong Kong, con la presenza delle autorità portuali italiane, comprese quelle della Sicilia.

A complicare il livello di scarsa operatività potenziale ci si è messa pure l’autonomia siciliana.
Occorrerebbe infatti che parlamento regionale ed esecutivo diano recepimento
alle previsioni del Decreto Mezzogiorno, alle regole e benefici per le Zes, all’individuazione precisa delle aree che nel decreto sono genericamente indicate una in Sicilia occidentale e l’altra in Sicilia orientale.

Quindi, a conti fatti, da una parte ci si spella le mani ad applaudire quanti con la sobrietà della circostanza occasionale parlano di attrazione di investimenti e dall’altra ci si guarda bene dal portare avanti gli stessi strumenti che servirebbero a un rilancio reale.
È vero, non serve essere pessimisti, basta essere realisti e limitarsi a constatare il ritardo dell’Isola dove non si trovano mai i colpevoli. Di nulla.

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